Le interviste impossibili: cartellino rosso vs cartellino verde

di PaCo

Forse non tutti sanno che nei campionati della Lcfc l’arbitro può decidere un’espulsione con due tipi di cartellino: il rosso e il verde. Per cercare di comprendere i motivi per cui è stato adottato questa sanzione nel movimento amatoriale, ci siamo immaginati un dialogo tra i due provvedimenti.

Cartellino Rosso: Ma perché un istituzione come me è stata spodestata nei campionati della Lcfc?
Cartellino Verde: Non sentirti escluso, le tue funzioni sono rimaste invariate solo che è stato deciso di cambiare la filosofia sull’applicazione della sanzione.

Cartellino Rosso: Quando ti estraggono il giocatore espulso può essere sostituito. A me non sembra giusto.
Cartellino Verde. L’idea nostra è quella di valutare l’applicazione della sanzione dell’espulsione da una differente prospettiva. Distinguiamo infatti i comportamenti illeciti in due categorie: quelli che portano vantaggio alla squadra di chi li commette, rispetto a quelli che non lo determinano. Conseguentemente trattiamo tali tipi di illecito in modo differente. Nel primo caso non è consentita la sostituzione dell’espulso, a differenza del secondo caso

Cartellino Rosso: Ma all’inizio era diverso.
Cartellino Verde. É vero. Ma come ogni nuova iniziativa deve essere testata e solo in un secondo tempo abrogata, migliorata o mantenuta. Del resto tutto è perfettibile. É così è stato. In un primo momento avevamo introdotto il cartellino verde con l’obiettivo di facilitare l’espulsione di chi protestava, dato che ciò non comportava un sostanziale pregiudizio per la squadra del reo.

Cartellino Rosso: Non tutti gli arbitri però erano d’accordo.
Cartellino Verde: In effetti c’è stata una resistenza da parte di alcuni. Le perplessità riguardavano la capacità da parte di molti arbitri di adottare un provvedimento molto severo nel caso di una semplice protesta, che, fino allora, veniva sanzionata con un’ammonizione. Seguendo tale ragionamento, sarebbe conseguentemente derivato un rilevante rischio di disomogeneità nell’applicazione della regola.

Cartellino Rosso: Ma allora, nonostante queste difficoltà, perché avete voluto insistere?
Cartellino Verde. Perché l’idea andava solo perfezionata. Infatti il percorso ha avuto qualche ostacolo ma, dopo aver modificato il criterio di base che ispirava questa regola, la nuova proposta ha funzionato. É ovvio che qualche resistenza alle novità c’è sempre, ma i dubbi sono stati fugati dalle valutazioni positive che ci hanno convito dell’efficacia di tale regola, che oggi è parte integrante del sistema.

Cartellino Rosso: Ma non ti senti mortificato perché ti danno poco potere?
Cartellino Verde: Anzi, sono molto felice perché la mia funzione è di penalizzare solo il giocatore coinvolto e non la squadra che, in molti casi non ha colpe. Ritengo il mio compito molto più gratificante perché allontano dal campo solo quelle persone non rispettose dell’amatorialità e del fair play. Ti faccio un esempio: mi estraggono solo quando qualcuno manifesta, con parole o gesti, la propria disapprovazione nei confronti dell’arbitro in maniera offensiva o provocatoria o irriguardosa, usa un linguaggio ripetutamente o ostentatamente volgare o blasfemo, ingiuria o minaccia con parole o gesti una persona, sputa verso una persona.

Cartellino Rosso: In effetti il ragionamento non è sbagliato.
Cartellino Verde: Lo credo anch’io, solo che è difficile farlo digerire a strutture ormai solidificate nel tempo e che devono fare i conti con un sistema gestito a livello nazionale. Chissà che in futuro non mi adotteranno anche loro…